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Tunnel Monte Bianco: da una possibile crisi a una possibile occasione di sviluppo


Riguardo ai futuri lavori di manutenzione che riguarderanno il tunnel del Monte Bianco, anche per la Confederazione Elvetica è assolutamente auspicabile la riduzione al minimo delle chiusure.

Ne ho parlato in qualità di responsabile per le politiche montane della Lega e consigliere per la montagna del ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, nell’incontro di ieri, giovedì 2 febbraio, con l’ambasciatrice della Svizzera a Bruxelles Rita Adam.

Sono lieto del proficuo incontro, insieme abbiamo potuto fare il punto sui rapporti tra Unione europea e Svizzera e fra Italia e Svizzera, soprattutto alla luce dei nuovi accordi. È stata anche un'occasione per parlare di trasporti, energia, infrastrutture". Riguardo alle chiusure che si prospettano per il collegamento tra Francia e Italia -tre mesi all'anno per i prossimi 18 anni per il rifacimento della volta- abbiamo condiviso le gravi conseguenze delle opere di manutenzione all'infrastruttura, con le possibili soluzioni per evitare drammatiche ripercussioni economiche dalla chiusura di quest'opera strategica importantissima per la Valle d'Aosta, che potrebbe avere ricadute importanti anche per la Svizzera, dal momento in cui quest'opera venisse davvero chiusa per un periodo di tempo prolungato. Per questo la realizzazione della seconda canna del tunnel ci permetterebbe di sfruttare una possibile crisi trasformandola in un'occasione di sviluppo con un occhio attento ai territori, valutando anche le eventuali compensazioni per l'impatto del cantiere sull'area.

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