Il 23 giugno 2016 approvando il referendum sulla Brexit, il popolo del Regno Unito decise di avviare il legittimo processo democratico per l’uscita dall’Unione Europea. Il 52% della popolazione inglese votò per lasciare l'Unione mentre il 48% per rimanere nell'UE, di cui era parte dal 1973.
![](https://static.wixstatic.com/media/a27d24_41f8e117a8c644e0b08c93674d55e41e~mv2.jpg/v1/fill/w_147,h_66,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,blur_2,enc_auto/a27d24_41f8e117a8c644e0b08c93674d55e41e~mv2.jpg)
Storicamente il Regno Unito non ha mai condiviso una convinta adesione all’UE, ha sempre tenuto un certo distacco rispetto alle politiche comuni europee, e non ha mai aderito alla moneta unica. A quasi quattro anni di distanza il Parlamento Europeo ha finalmente votato, con 621 voti favorevoli su
683, e ha approvato la volontà popolare dei cittadini, uscendo definitivamente dall’Unione Europea. Una grande lezione di democrazia e un ancor più grande fallimento, storico, per questa Europa che perde, a causa delle proprie politiche, un partner di lunga data che ha smesso di riconoscersi nelle élite burocratico-finanziarie di Bruxelles. Il periodo di transizione terminerà il 31 dicembre, data in cui l'operazione sarà completata. La ratificazione dell'accordo di recesso è avvenuta il 31 gennaio 2020, data che entrerà nei libri di storia.