Mercoledì 18 maggio a Bruxelles ho partecipato all’evento politico istituzionale “Fostering cooperation in Higher Vocational Education and Training (H VET) in the EUSALP area”, con l’obiettivo di offrire un quadro istituzionale che favorisca la mobilità e il confronto di studenti e docenti e di attivare un percorso per il mutuo #riconoscimento dei #titoli di istruzione tecnica superiore per giungere anche a creare percorsi ITS internazionali con moduli di frequenza riconosciuti nelle diverse regioni.
Eusalp è una realtà molto importante, che mette in atto una strategia determinante per il nostro arco alpino. Sicuramente, va sottolineato, meriterebbe più risorse di quelle che ad oggi sono a sua disposizione per rendere ancora più efficaci e determinanti i suoi obiettivi, in modo da poter anche implementare la strategia a livello territoriale, non solo per i centri urbani nel contesto alpino ma anche per tutti le comunità che si trovano al di fuori e magari anche in situazioni economiche sociali più precarie, per via dei pochi investimenti e del conseguente spopolamento. Il patrimonio naturale, artistico, culturale ed economico che l’arco alpino ci offre è immenso e ha sempre più bisogno di tutela e attenzione. Il contesto alpino da sempre presenta caratteristiche uniche ma che nella loro unicità possono essere anche criticità verso lo sviluppo, se non adeguatamente supportate.
Sono fermamente convinto che l’istruzione può e deve giocare un ruolo fondamentale per le Alpi. Un tema su cui prestare molta attenzione riguarda l’educazione duale, impensabile per territori del genere e a volte inapplicabile nella maggior parte del contesto territoriale alpino. Bisognerebbe pensare invece a dei programmi di studio che consentano lo scambio tra studenti e i docenti tra le varie zone alpine, così da poter approfondire e conoscere territori simili al proprio e riportare a casa un bagaglio di conoscenze utili che siano così un volano di sviluppo economico e sociale per il territorio da cui si proviene.
Da membro della commissione Culturale, oltre che di quella dello Sviluppo regionale, mi piacerebbe pensare che il Parlamento europeo si soffermi nell’ideazione di un nuovo modello di #Erasmus, o a riservare delle quote in quello esistente, che consente anche qui lo scambio tra studenti universitari delle aree e delle università alpine con al centro il tema della sostenibilità.
Concludo ringraziando Regione Lombardia per la determinazione con cui crede in EUSALP, mi sento di dire che si sta facendo tanto e bene, ma le sfide del futuro che ci attendono e i risvolti economico e sociali, portati prima da una pandemia e ora da una guerra in Europa, devono incoraggiarci a fare sempre di più e sempre meglio per far tornare al centro tutte quelle comunità che hanno un grosso potenziale economico.
Dobbiamo investire in questo territori, dobbiamo essere coscienti delle grandi opportunità che ci riserva. Dobbiamo imparare da chi vive sulle Alpi, dobbiamo trasformare le difficoltà in opportunità.
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